Sognando la California

Diario del mio periodo di studio a Palo Alto

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Location: Mountain View, CA 94040, United States

Tuesday, February 20, 2007

La junk food area del Great Mall

Anche il Great Mall è una parte di America che bisogna visitare. E' il passatempo preferito degli Americani la domenica pomeriggio, anche se non hanno niente da comperare e fuori c'è il sole. E' un città nella città, dove si può trovare di tutto, sia in termini di prodotti che di casi umani.
La cosa più impressionante è il quartiere (sì, il centro commerciale è organizzato in neighborhood) dedicato al cibo. In quest'area si possono trovare uno in fila all'altro tutti i fast food esistenti al mondo, da McDonald a PizzaHut, dai fast food messicani a quelli tailandesi, vietnamiti e mongoli. Le schifezze che vendono sono inimmaginabili. Eppure i tavoli erano gremiti da famiglie con tanto di bambini obesi con la bocca piena e le mani unte anche alle 4 del pomeriggio!

Ecco la Silicon Valley

Ecco la Silicon Valley vista dall'alto! Sabato scorso il tempo era splendido, 22 °C, quindi ne ho approfittato per andare a fare una camminata al San Antonio Rancho, un immenso parco situato vicino a Cupertino. Un'ora e mezza di camminata in salita, oltre che al simpatico incontro con alcuni cerbiatti, ci ha dato la soddisfazione di una vista a 36o° sulla valle.
In primo piano risalta il campanile di Stanford, e la giornata era così limpida che sullo sfondo si intravede San Francisco. Qui sotto invece potete vedere Mountain View e il campus di Carnegie Mellon, ben riconoscibile grazie all'hangar della Nasa.

La ricercatrice americana

La scorsa settimana al lunch meeting ho assistito ad una presentazione molto curiosa. L'oratrice era una professoressa che sta girando tutta l'America per evangelizzare il mondo con i risultati del suo lavoro. Descrizione del personaggio: capelli lunghi e incolti; jeans neri; maglietta nera; cellulare appeso sul lato sinistro della cintura; badge e chiavetta USB appesi sul lato destro; borsello infilato nella tasca posteriore dei pantaloni; inutile dilungarsi sul peso.
La tizia in questione si occupa di Human Computer Interaction e ha sviluppato un tool che permette di disegnare interfacce più user friendly per le applicazioni software. Dopo aver lavorato al tool per 20 anni e aver scritto più di 100 pubblicazioni, si è improvvisamente resa conto che nessuna azienda utilizzava la sua applicazione.Questa constatazione le ha aperto gli occhi, e da 5 anni a questa parte ha deciso di fare ricerca sul perchè le aziende non utilizzano il suo tool. Ora che ha trovato una risposta, come detto sta girando le varie università per diffondere i risultati della sua ricerca. La risposta è contenuta in una presentazione di PowerPoint ed è così sintetizzabile: 1) il tool è troppo complicato da imparare e utilizzare; 2) i benefici apportati sono troppo ridotti.
Però ha 100 pubblicazioni...

Gli esperimenti del Japan

Gli esperimenti del Japan continuano alla grande! Praticamente ha "cablato" un ufficio con cavi di rete che scendono dal soffitto per poter comandare il suo aspirapolvere mobile (Roomba). Adesso ho anche capito a cosa servivano i sensori a cui stava lavorando: la sua idea è di utilizzarli per guidare l'aspirapolvere in modo che nei suoi lavori domestici possa evitare ostacoli come mobili oppure persone.

Tuesday, February 06, 2007

Le balene e la Queen Mary II

Domenica siamo andati a fare whale watching con un giro organizzato (barca a motore questa volta).
Siamo andati alle Farallon Islands, un meraviglioso gruppo di isolette 20 miglia al largo di San Francisco. Le isole sono un parco naturale e non è consentito sbarcare, ma d'altra parte l'approdo sarebbe pressoché impossibile per gli innumerevoli scogli e per la violenza dell'oceano in quella zona.
E' stata la prima volta che navigavo seriamente in oceano. E' una sensazione strana: ci sono onde molto più alte che nei nostri mari, però molto più dolci e cadenzate, quasi come se volessero farti capire che arrivano da molto lontano. E' impressionante guardare verso l'orizzonte: l'oceano assomiglia a un'immensa distesa di colline verde acqua, che continuano a salire e scendere, salire e scendere...
Questo periodo dell'anno è particolarmente favorevole per il whale watching, in quanto le balene grigie migrano dall'Alaska alla California meridionale. Abbiamo dovuto aspettare alcune ore prima di imbatterci in un gruppo di balene, ma una volta trovatolo basta seguirlo ed è facile fare numerosi avvistamenti. Quello che si vede è uno spruzzo d'acqua (il "fiato" della balena che si condensa), poi la schiena della balena e infine il colpo di coda (fluke). La schiena e la coda delle balene sono enormi, ma il movimento è immensamente armonioso e naturale. Il capitano della barca era un esperto e appassionato whale watcher, di quelli che riconoscono immediatamente il tipo di balena guardando il tipo di spruzzo. Quando avvistava una balena cominciava a gridare col microfono come un indemoniato, accelerava a tutta birra in direzione della malcapitata (causando numerose "docce" ai passeggeri) e quando questa dava il colpo di coda fuori dall'acqua esultava come durante una partita di calcio. Comunque è stato bravo perchè abbiamo avvistato circa 12 balene, ognuna delle quali è emersa in superficie svariate volte, donando a tutti i passeggeri momenti di gioia!
E' molto difficile fotografare le balene grigie, perchè stanno fuori dall'acqua pochissimi secondi, quindi non sono riuscito a fare belle fotografie. In compenso qui a fianco trovate la fotografia di una balena bianca che era sulla barca.
La parte più bella ed emozionante dell'escursione però doveva ancora venire!
Quando ho prenotato il giro infatti ero del tutto ignaro che domenica scorsa fosse una data importante, a parte che per la finale del Super Bowl.Domenica tutta San Francisco attendeva l'arrivo della Queen Mary II,
una nave da 151mila tonnellate, lunga più di 400 metri, la nave più grossa mai entrata nella Baia. La Queen Mary II sta facendo il giro del mondo (costo dell'intera crociera: 81.000$ !) e dopo aver doppiato Capo Horn ha fatto scalo a San Francisco per imbarcare 2000 passeggeri.
La scena quando la Queen Mary II è passato sotto al Golden Gate suonando la sirena era davvero emozionante, come in un film, anzi molto di più! Il ponte era gremito di persone festanti, la baia era invasa di imbarcazioni di ogni tipo (più di 400, secondo il San Francisco Chronicle), inclusa la O'Brian, una vecchia nave da guerra-museo mobilitata apposta per l'occasione, io ho contato almeno 12 elicotteri. La ressa era tale che una motovedetta dei pompieri ha dovuto "scortare" la nave azionando gli idranti per tenere lontano la miriade di barche che le davano il benvenuto.
Insomma, uno spettacolo indescrivibile! E soprattutto unico!
Potete vedere un filmato della scena a questo link:

Il Giapponese è strano

Il Giapponese in questi giorni è veramente strano. L'altro giorno ha riempito l'ufficio di sensori "per sentire la presenza delle persone", un po' come quelli che accendono la luce quando ti muovi. Mi ha spiegato che è per la ricerca che sta facendo.
Ieri l'ho trovato addormentato sul divano (e sì, qui in università ci sono i divani!).
Oggi ha collegato un aspirapolvere motorizzato al suo computer e lo sta pilotando con la tastiera facendolo muovere in tutta la stanza... non sto scherzando!

Point Reyes

Sabato scorso siamo andati a visitare Point Reyes (la "Punta del Re") un parco naturale sulla costa a nord di San Francisco. La costa occidentale degli Stati Uniti è molto meno urbanizzata di quella orientale, e questo rende l'Oceano Pacifico ancora più meraviglioso e mozzafiato. E' possibile vedere distese immense di prati vicino a scogliere e spiagge spazzate dalle ondi incessanti.
Point Reyes è famoso anche perchè è attraversato per tutta la sua lunghezza dalla faglia di San Andrea, dove nel 1906 due lembi di terra si sono spostati di ben 5 metri, causando una catastrofe inimmaginabile. Oggi nessuno direbbe mai che questi prati sono stati l'epicentro di un terremoto tremendo, e bisogna guardare un plastico per capire la morfologia della faglia.
La parte più interessante del parco però è stata la colonia di elefanti marini che abbiamo visto nel pomeriggio. Gli elefanti marini sono bestioni enormi, molto più grandi di una foca: i maschi sono lunghi 5 metri e pesano più di 2 tonnellate! Fanno un verso simile al motore di un vecchio trattore, così forte che si possono sentire a centinaia di metri di distanza. In questa stagione migrano dal mare dell'Alaska alle acqua più calde della California per accoppiarsi. Nella foto qui sotto, anche se lo zoom non è un granché, si può vedere un combattimento tra due elefanti marini maschi: i versi che facevano sono indescrivibili, si sono azzuffati letteralmente a sangue finché uno dei due non è scappato!