Venerdì sera: 9.30 Cheope
7.30 Skype.
Mentre bolle l’acqua per la pasta (ah… la pasta!) accendo il portatile sul tavolo della cucina. Chiamo Anna su Skype: “Hi there, so what are we doing tonight?”. Lei mi dice che ne sta parlando già con gli altri “Aspetta che ti inserisco in chat”. Ora sono connesso e posso partecipare alla vita sociale.
E’ così che funzionano le cose qui. Nonostante tutti abbiano un cellulare e i messaggi costino solo 5 centesimi (4 centesimi di euro, 1/3 che da noi, però qui per le telefonate si pagano anche quando si riceve, e lo squillo costa 25 centesimi!!!) non è più di moda scambiarsi mille sms per decidere cosa a fare alla sera. Ci si connette e si decide in chat dove andare, comodamente seduti a casa e non si sta mezz’ora in piedi al freddo ad aspettare. Forse la connessione broad band in tutte le case aiuta, e forse Google che ha coperto con la sua rete WiFi gratuita tutta Mountain View aiuta ancora di più.
Scolo la pasta, porto il piatto sul tavolo e mi metto a mangiare, mentre con un occhio seguo distrattamente la chat che va avanti con 6 o 7 persone che contemporaneamente si raccontano cosa hanno fatto durante il giorno e cosa vogliono fare il week-end.
“Va bene a tutti Nola?”. “Cos’è Nola?” chiedo io. Mi arriva subito un link, clicco e vedo la foto del locale: una sorta di disco pub, il sito dice che è frequentato da molti studenti di Stanford e che l’ingresso è libero, basta avere 21 anni (qui sono fiscalissimi). “Ma dov’è? Io non ci sono mai stato”. “Aspetta, ti giro il link alla mappa di Google”. Clicco e mi appare la mappa di Palo Alto con un freccia che indica dov’è il locale. Ho già impostato casa mia come partenza predefinita, un altro clic e so qual è la strada più breve. Anna mi chiede un passaggio. “Sure”, rispondo. Sarò lì da te alle 9.45… “But remember that I’m Italian and probably I’ll be late”. Tutti si mettono a ridere, lo vedo dalle faccine che compaiono nella chat.
Sembra un altro mondo, il futuro, ed effettivamente lo è. Se è vero che in Europa si fa sempre quello che si fa in America con qualche anno di ritardo probabilmente fra qualche anno anche noi non ci troveremo più al Cheope, ma su Skype. Effettivamente è comodo, non c’è che dire!![](http://photos1.blogger.com/blogger/4494/3895/320/Loose%20women.jpg)
Il locale è carino, niente di particolare però, abbastanza simile al nostro Temple. Pieno di gente, molti americani, molti asiatici (indiani, vietnamiti, cinesi, coreani), qui di europei ce ne sono pochi. La serata prosegue in una discoteca, il Blue Chalk, che assomiglia molto ad uno dei saloon che si vedono nei film western. La musica è come da noi, alcune canzoni sono le stesse, la compagnia è buona e quindi ci si diverte. E’ incredibile quanta birra riescano a bere i tedeschi (e le tedesche) in una sola serata: 4, 5, 6 più i superalcolici e per loro è normale, non sono neppure brilli! Io rimango fedele alla mia “coke”, ma ho preso su la macchina, quindi per loro è tutto normale. Chi guida non beve neppure un goccio d’alcol, qui sono tutti molto attenti, anche perché se ti ferma la polizia e sei fuori dal limite fai la notte in cella.
A un certo punto nel locale scoppia una rissa, non si è capito neppure perché, ma immediatamente arrivano quattro buttafuori (e qui i buttafuori sono VERAMENTE grossi) e in modo molto accurato, preciso e silenzioso buttano letteralmente fuori i quattro rissosi nelle braccia delle polizia che aveva una pattuglia fissa fuori dal locale. Tutto riprende come prima, per fortuna!
All’1.50 la musica diventa più soft e si accendono le luci: si va a casa, perché alle 2 il locale chiude, come tutti gli altri del resto.
Meglio così perché il giorno dopo ci aspetta una lunga giornata a S.Francisco.
La serata per eccellenza qui è il venerdì sera, e di gente se ne vede in giro parecchio. Il sabato è molto meno sentito. Io in particolare l’ho praticamente sempre passato in casa, perché sono sempre stato in giro tutta la giornata, sono arrivato a casa alle 11 e la domenica mattina ci si alza presto per andare a fare qualche altro giro.
Certo però che anche trovarsi al Cheope, al Liceo o in Piazza Cavalli ha il suo fascino, forse più di Skype.
Mentre bolle l’acqua per la pasta (ah… la pasta!) accendo il portatile sul tavolo della cucina. Chiamo Anna su Skype: “Hi there, so what are we doing tonight?”. Lei mi dice che ne sta parlando già con gli altri “Aspetta che ti inserisco in chat”. Ora sono connesso e posso partecipare alla vita sociale.
E’ così che funzionano le cose qui. Nonostante tutti abbiano un cellulare e i messaggi costino solo 5 centesimi (4 centesimi di euro, 1/3 che da noi, però qui per le telefonate si pagano anche quando si riceve, e lo squillo costa 25 centesimi!!!) non è più di moda scambiarsi mille sms per decidere cosa a fare alla sera. Ci si connette e si decide in chat dove andare, comodamente seduti a casa e non si sta mezz’ora in piedi al freddo ad aspettare. Forse la connessione broad band in tutte le case aiuta, e forse Google che ha coperto con la sua rete WiFi gratuita tutta Mountain View aiuta ancora di più.
Scolo la pasta, porto il piatto sul tavolo e mi metto a mangiare, mentre con un occhio seguo distrattamente la chat che va avanti con 6 o 7 persone che contemporaneamente si raccontano cosa hanno fatto durante il giorno e cosa vogliono fare il week-end.
“Va bene a tutti Nola?”. “Cos’è Nola?” chiedo io. Mi arriva subito un link, clicco e vedo la foto del locale: una sorta di disco pub, il sito dice che è frequentato da molti studenti di Stanford e che l’ingresso è libero, basta avere 21 anni (qui sono fiscalissimi). “Ma dov’è? Io non ci sono mai stato”. “Aspetta, ti giro il link alla mappa di Google”. Clicco e mi appare la mappa di Palo Alto con un freccia che indica dov’è il locale. Ho già impostato casa mia come partenza predefinita, un altro clic e so qual è la strada più breve. Anna mi chiede un passaggio. “Sure”, rispondo. Sarò lì da te alle 9.45… “But remember that I’m Italian and probably I’ll be late”. Tutti si mettono a ridere, lo vedo dalle faccine che compaiono nella chat.
Sembra un altro mondo, il futuro, ed effettivamente lo è. Se è vero che in Europa si fa sempre quello che si fa in America con qualche anno di ritardo probabilmente fra qualche anno anche noi non ci troveremo più al Cheope, ma su Skype. Effettivamente è comodo, non c’è che dire!
![](http://photos1.blogger.com/blogger/4494/3895/320/Loose%20women.jpg)
Il locale è carino, niente di particolare però, abbastanza simile al nostro Temple. Pieno di gente, molti americani, molti asiatici (indiani, vietnamiti, cinesi, coreani), qui di europei ce ne sono pochi. La serata prosegue in una discoteca, il Blue Chalk, che assomiglia molto ad uno dei saloon che si vedono nei film western. La musica è come da noi, alcune canzoni sono le stesse, la compagnia è buona e quindi ci si diverte. E’ incredibile quanta birra riescano a bere i tedeschi (e le tedesche) in una sola serata: 4, 5, 6 più i superalcolici e per loro è normale, non sono neppure brilli! Io rimango fedele alla mia “coke”, ma ho preso su la macchina, quindi per loro è tutto normale. Chi guida non beve neppure un goccio d’alcol, qui sono tutti molto attenti, anche perché se ti ferma la polizia e sei fuori dal limite fai la notte in cella.
A un certo punto nel locale scoppia una rissa, non si è capito neppure perché, ma immediatamente arrivano quattro buttafuori (e qui i buttafuori sono VERAMENTE grossi) e in modo molto accurato, preciso e silenzioso buttano letteralmente fuori i quattro rissosi nelle braccia delle polizia che aveva una pattuglia fissa fuori dal locale. Tutto riprende come prima, per fortuna!
All’1.50 la musica diventa più soft e si accendono le luci: si va a casa, perché alle 2 il locale chiude, come tutti gli altri del resto.
Meglio così perché il giorno dopo ci aspetta una lunga giornata a S.Francisco.
La serata per eccellenza qui è il venerdì sera, e di gente se ne vede in giro parecchio. Il sabato è molto meno sentito. Io in particolare l’ho praticamente sempre passato in casa, perché sono sempre stato in giro tutta la giornata, sono arrivato a casa alle 11 e la domenica mattina ci si alza presto per andare a fare qualche altro giro.
Certo però che anche trovarsi al Cheope, al Liceo o in Piazza Cavalli ha il suo fascino, forse più di Skype.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home