Sognando la California

Diario del mio periodo di studio a Palo Alto

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Location: Mountain View, CA 94040, United States

Thursday, January 25, 2007

Un posto terribile: lo zoo

Domenica i crucchi hanno voluto andare a tutti i costi a vedere lo zoo di San Francisco. E' stata la prima volta che andavo in uno zoo, e probabilmente anche l'ultima.
Lo zoo di San Francisco millanta di essere uno dei migliori del paese per la particolare attenzione rivolta agli animali, per l'impegno nella salvaguardia delle specie in via di estinzione, ecc. ecc.
In realtà lo zoo versa in uno stato di degrado indescrivibile: molti animali sono costretti in gabbie piccole e anguste, visivamente sporche e trascurate. L'orso bianco non ha neppure un po' di acqua in cui immergersi per rinfrescarsi, e se ne sta sdraiato su una roccia con un'espressione tutt'altra che allegra. Il gorilla se ne sta seduto in un angolo e ti guarda con una faccia quasi umana, come se volesse dire "Guarda come sono ridotto!". Il koala è chiuso in un gabbia di vetro riscaldata, di 1m x 1m, un cartello dice che fuori c'è troppo freddo per lui... Molti animali non si riesce neppure a vederli, perchè sono infastiditi dalle voci e dai rumori e se ne stanno tutto il tempo nascosti da qualche parte. E' uno spettacolo veramente deprimente.
La cosa più grottesca però sono i paradossali cartelli sparsi ovunque nello zoo che spiegano ai visitatori ignoranti perchè lo zoo è un luogo dove gli animali possono vivere felicemente. In particolare quello posto vicino al recinto delle giraffe diceva: "Le giraffe si trovano a proprio agio in questo zoo, infatti il clima è molto simile a quello della savana. La savana è caratterizzata da inverni caldi e piovosi ed estati molto calde secche. Il clima di San Francisco è caratterizzato da inverni con temperature medie e assenza di precipitazioni e da estati miti e piovose. In ogni caso le stalle sono provviste di stufe elettriche".

Unlimit your life

La settimana scorsa tutta la faculty dell'università ha partecipato ad un "retreat" in un hotel di Palo Alto, in sostanza due giorni di corso intensivo e una buona occasione per socializzare. La cosa interessante è che hanno invitato anche me e ovviamente sono andato!
Il corso è stato tenuto da uno psicologo molto famoso nella zona, e si poneva come obiettivo di insegnare a sfruttare al meglio le proprie risorse e la parte inconscia della propria mente per raggiungere i propri obiettivi. Cose del tipo chiudiamo gli occhi, respiriamo profondamente e ripetiamo tutti insieme "Sono completamente soddisfatto della mia vita"...
Insomma il tipico corso motivazionale, molto American! E pensare che ci sono aziende europee che pagano fior fior di quattrinie per mandare i propri dipendenti a "motivarsi" negli USA...
Quando il mio professore mi ha chiesto in confidenza cosa ne pensavo e io gli ho detto che ho trovato il corso moolto American, lui mi ha detto "No! E' molto Marine!". Marine è un paese a nord di San Francisco particolarmente ricco, famoso perchè ci sono gli psicologi anche per i cani!
Una nota di colore: in una fase del corso ciascuno ha dovuto raccontare agli altri 10 secondi in cui è stato particolarmente felice. Quando è arrivato il turno del Giapponese io mi aspettavo, e probabilmente anche tutti gli altri, che dicesse una cosa del tipo "L'ultima volta che ho compilato la mia applciazione ed era bug-free", invece lui ha sorpreso tutti e ha detto "Quando domenica ho potato le rose in giardino".

Tuesday, January 23, 2007

Selene e il tramonto sulla baia

Sabato sono andato di nuovo in barca. Diversa questa volta. Si tratta di Selene, un magnigico yawl (2 alberi) di 40 piedi, rivestito in legno. Il proprietario è Stan, un istruttore di vela in pensione che cerca qualche giovane paio di braccia per aiutarlo a manovrare la sua barca e a fare un po' di manutenzione.
Alle 4.30 abbiamo attraccato alla marina di Berkely, dove il terzo sabato di ogni mese si tiene una sorta di raduno di velisti, con barbecue offerto dalla scuola.
La marina di Berkeley è situata in un luogo quasi incantato, davanti alla baia e circondata da un'oasi di verde. Da lì ho assistito ad uno dei tramonti più belli che abbia mai visto. Non ho nessuna fotografia, perchè avevo lasciato la macchina in barca, ma in ogni caso penso che una foto non renderebbe l'idea.
La marina è direttamente di fronte al Golden Gate, con però in mezzo tutta la baia. Si vede il sole scendere lentamente all'orizzonte e spuntare al di sotto del ponte, che sembra quasi messo apposta per misurare di quanto si era abbassato. Poi il sole piano piano si immerge dell'oceano, si può seguire il movimento a vista d'occhio. L'acqua della baia è piena di riflessi dorati, e man mano che il rosso del cielo sbiadisce si comincia a intravedere Giove brillare di luce riflessa.
Abbassando lo sguardo, come un attore che recita con questo spettacolo come sfondo, si vede un airone (mai visto prima uno dal vivo), che cammina guardingo nell'erba, poi rimane immobile per 30 secondi, poi scatta e cattura un topolino, la sua cena.
Tutto questo immerso in un profondo profumo di gamberi, che popolano la baia oltre che i banconi dei supermercati, e sono molto più profumati che i nostri! (ovviamente mi ero allontanato dal barbecue... altrimenti altro che odore di gamberi!)

Wednesday, January 17, 2007

Cosa vorrà dire?

Questo cartello decisamente esplicito si trova all'imboccatura del Bay Bridge.

Global mess

Mentre in Europa tutti si lamentano del troppo caldo e gli agricoltori sono preoccupati per i danni all'agricoltura... in California i giornali parlano di "freeze warning" e gli agricoltori di Santa Cruz si lamentano perchè le temperature molto più basse della media stagionale stanno distruggendo il raccolto di carciofi! Global warming o più semplicemente global mess ??

Davanti al microonde

"Mi potresti consigliare quanti minuti per scaldare questo piatto?" (pasta fredda e per di più americana al lunch meeting = no good)
"1 dovrebbe bastare"
"Sai, non sono molto pratico col microonde, non lo uso mai"
"What??? Come fai a non usare mai il microonde? Come cucini?"
"Beh, uso i fornelli..."
"D'accordo, ma gli altri giorni come fai a riscaldare il cibo?"
"Solitamente mangio tutto quello che cucino..."
"Vorresti dire che cucini tutti i giorni della roba fresca?"
"Beh, ovviamente, tutte le sere faccio la pasta"
"Davvero?? Cucini tutti i giorni?? I can't believe it!"

Matrimoni americani

Domenica sono andato di nuovo in barca con Dan e Kelly. Per chi si ricorda di quegli strani personaggi e vuole un aggiornamento, la notte di Capodanno Dan ha chiesto a Kelly di sposarla mentre erano in barca sotto al Bay Bridge, circondati dai fuochi di artificio. Si sposeranno il 14 febbraio 2008. Che romantici! Ora Kelly non capisce più niente, ha in mento solamente l'anello, il vestito e la festa, nonostante manchi ancora un anno continua a parlarne, mi ha persino invitato al suo matrimonio (notare che non abbiamo passato finora più di 20 ore insieme)!
Visto che l'argomento di conversazione in barca domenica è stato ovviamente il matrimonio, ho potuto constatare quanto siano effettivamente lascivi e superificiali questi Americani. Alla domanda, rivolta a Dan, "Ma è la prima volta che ti sposi?", ha risposto, pensando quasi che lo stessi prendendo in giro, "No, ho avuto diverse esperienze con il matrimonio, ormai ho imparato come gestirli...". In America è abbastanza normale sposarsi 3 volte nell'arco della vita, ed è difficile sentire una coppia dire "nostro figlio" o "nostra figlia", è molto più comune che uno dei due dica "mio figlio" o "mia figlia", visto che è abbastanza improbabile che i genitori di un ragazzo adolescente stiano ancora insieme...

Berkeley: l'unico posto dove esistono i parcheggi riservati ai NL

...ovvero ai Noble Lore, i premi Nobel. Già, perchè dei 20 premi Nobel di Berkeley ben 7 sono ancora in vita, e visto che parcheggiare on-campus è tutt'altro che facile, l'amministrazione dell'università ha deciso di concedere questo privilegio e istituire dei parcheggi riservati a chi ha ricevuto un premio Nobel!
Sabato scorso ho partecipato ad un'interessantissima visita guidata a UC Berkeley, meglio conosciuta come Cal, la più grande e importante università pubblica della California. La guida era una studentessa undergraduate (ovviamente asiatica), che ci ha raccontato tutte gli aneddoti, le tradizioni e le superstizioni dell'università, dandoci un'idea molto nitida di quanto sia vivace e caratteristica la vita degli studenti del campus. Mi ha fatto una piacevole impressione constatare che effettivamente anche in America esistono le tradizioni, e che un'università che in fondo non ha neppure 200 anni di storia sia così orgogliosa del proprio passato e dei propri costumi da instituire un comitato "to preserve traditions".
Così abbiamo imparato che prima di un esame bisogna toccare la sfera di fronte al campanile se si vuole prendere A, e che se per disgrazia si calpesta una delle placche celebrative a ricordo dei caduti della seconda guerra mondiale che sono disseminate per i marciapiedi del campus bisogna subito correre davanti alla Faculty house e rotolarsi giù dal prato, pena sfortuna per il prossimo anno. Quando si entra in biblioteca si passa sotto la statua di Atena, che infonde saggezza gli studenti che vanno a studiare prima degli esami, ma bisogna stare attenti ad uscire da una porta secondaria, altrimenti Atena quando si passa sotto la sua testa si riprende tutto il suo sapere!
Quando i Bears, vale a dire i giocatori di football di Berkeley, devono giocare contro Standford, storico e acerrimo rivale, bendano la statua del primo allenatore nella storia della squadra: così si può concentrare sulla partita e non sulla statua che ha davanti, rappresentante un nudo femminile!
Berkeley è il regno delle confraternite di studenti, che espongono i loro stendardi sul viale principale d'ingresso al campus. Si va dalla Confraternita del Medioevo, alla Confraternita Indiana, a quella dei Poeti Estinti, proprio come nei film!
Berkeley è anche un'università che ha profondamente influenzato la storia e la politica degli Stati Uniti. Negli anni Sessanta molti studenti usavano incatenarsi alle porte del Rettorato per impedire al Rettore di uscire e costringerlo ad ascoltarli. Dopo innumerevoli disordini la polizia decise di rimuovere le maniglie dalle porte dell'Amministrazione, per rendere più difficile l'incatenamento. Oggi le manifestazione studentesche sono molto più pacifiche, ma i maniglioni sulle porte non sono più riapparsi!

Sunday, January 07, 2007

Back to California

Ed eccomi di nuovo in California, ormai già da 4 giorni... come sapete gli Americani non festeggiano molto il Natale, molti fanno vacanza solo il 25 dicembre e il 1 gennaio, quindi quest'anno mi sono adeguato ai ritmi americani.
Ieri siamo andati a fare una passeggiata a Crissy Field, una spiaggia appena fuori da San Francisco da dove si può assistere ad uno splendido tramonto, con i raggi del sole che si riflettono sui vetri dei grattacieli del Financial Quarter, che sembrano dorati.
Sapete come si pescano i granchi (crab, qui ce ne sono di enormi, e sono deliziosi!)? Si mette una coscia di pollo dentro ad una gabbietta, si mette la gabbia in una rete e la si butta in mare. I granchi inspiegabilmente sono ghiotti di pollo e si attaccano alla gabbia cercando di mangiarlo, rimanendo così intrappolati nella rete.
La cosa più divertente di ieri è stata però il fatto che in una giornata abbiamo cambiato 3 macchine. Alla guida era come al solito un crucco, che per fortuna l'auto l'aveva noleggiata. La prima faceva un rumore strano alle sospensioni che non gli piaceva, così sulla strada per S.Francisco siamo passati all'aeroporto, dove c'è l'autonoleggio, e l'ha cambiata. Dopodiché al parcheggio di S.Francisco ha fatto una retro un po' aggressiva e ha sfasciato il paraurti posteriore. Quindi tornando indietro siamo ancora passati all'autonoleggio per prendere la terza macchina della giornata...