Sognando la California

Diario del mio periodo di studio a Palo Alto

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Location: Mountain View, CA 94040, United States

Thursday, December 21, 2006

Arriverò a casa?

Finalmente in partenza... che emozione! Come sarà Piacenza dopo più di 3 mesi che non la vedo?

Heathrow è avvolto nella nebbia, tutti i voli domestici e da/per Parigi e Brussell oggi sono stati cancellati. Arriverò a casa?

http://news.yahoo.com/s/nm/20061221/wl_nm/britain_travellers_dc_2

Monday, December 18, 2006

La Messa Gospel

Domenica scorsa sono andato a sentire la Messa Gospel di St. Glide Church, a San Francisco, famosa in tutta la California. St. Glide è una chiesa metodista, e infatti lo spettacolo a cui ho assistito di simile alla messa aveva ben poco. Sembrava di essere all’interno di un film: una trentina di coristi, per lo più di colore, vestiti con mantelli azzurri, che cantavano inni gospel con tutto il fiato che avevano in gola e accompagnando la musica con suggestivi balletti. A lato dell’altare, o meglio del palcoscenico, una vera e propria orchestra con tastiera, chitarra, sax e batteria. Dietro al coro niente crocifisso o tabernacolo, ma un’abside pitturata di bianco dove venivano proiettate fotografie inneggianti alla carità e alla pace nel mondo. In prima fila un nero di 200 kg in giacca e cravatta (giacca e pantaloni bianchi) che fungeva da “presentatore” e ogni tanto invitata il pubblico (la “congregation”) ad alzarsi in piedi e battere le mani a ritmo di musica. Una cerimonia davvero suggestiva!
La parte più bella però e stata quella per così dire “parlata”, quando il presentatore ha chiamato sul palco alcuni testimonial affinché raccontassero alla congregation la loro esperienza di fede. Gli interventi erano più o meno di questo tipo:
“Buongiorno fratelli e sorelle, sono qui per raccontarvi la mia esperienza di fede, perché voglio che sappiate anche voi quanto è grande il Signore” – coro di applausi – “A 20 anni sono stata coinvolta in un grave incidente stradale, nel quale sono rimasta incastrata con la testa nel parabrezza dell’auto, ma Jesus mi ha salvato” – altro coro di applausi – “Quando avevo 22 anni la mia migliore amica è morta in un incidente stradale. A 25 anni la mia co-inquilina è morta perché è stata investita da un camion mentre attraversava la strada. Allora in preda alla disperazione ho cominciato a drogarmi, e il vuoto è entrato dentro di me. Poi un giorno, mentre ero in preda all’eroina, sono passata per caso davanti alla chiesa di St. Glide, e ho sentito da lontano i canti di gioia. Allora sono entrata e Gesù mi ha chiamato. Ho cominciato a cantare nel coro, ma all’inizio non sentivo niente, perché c’era ancora il vuoto dentro di me. Poi poco alla volta le parole del Signore sono entrate nel mio cuore, e ora sono una donna felice grazie a Jesus. Unitevi anche voi al coro di St. Glide! E mi raccomando, fate tante offerte, perché la chiesa di St. Glide vive grazie alle vostre offerte!”. In quel momento entrava in gioco il presentatore con un breve resoconto finanziario delle attività della parrocchia e appositi inservienti distribuivano ai fedeli dei moduli attraverso cui era possibile effettuare delle donazioni una tantum o mensili alla chiesa tramite carta di credito o addebito automatico sul conto corrente. Sull’abside non è stato proiettata la scritta “Messaggio promozionale”, ma ci mancava poco.
Per sensibilizzare anche le minoranze all’interno del pubblico, è seguito il testimonial di una lesbica che diceva che lei “ha scelto St. Glide” perché questa chiesa è aperta a tutti e si può essere orgogliosi di essere gay o lesbica.
Dopodiché c’è stata la vendita dei gadget della parocchia (t-shirt, cappellini, ventagli, borse da viaggio), gentilmente mostrati alla congregation da alcuni coristi che hanno improvvisato una sfilata sull’altare.
A questo punto il presentatore, per dare un tono alla cerimonia, si è lanciato in un sermone dai toni spirituali durato quasi un quarto d’ora, ma riassumibile nel messaggio “Get up!”. A conclusione della predica una barzelletta a sfondo religioso: "C’è un uomo che sta annegando in mezzo ad un fiume. Un pescatore lo vede e si avvicina con la sua barca, gli getta una cima, ma l’uomo gli urla: “No, non gettarmi la cima, Jesus mi salverà!”. Dopo poco un’altra barca si avvicina e un uomo si sta per gettare in acqua per salvare il poveretto, ma questi gli grida: “No, non buttarti in acqua per salvarmi, ci penserà Jesus a salvarmi!. Una terza barca si avvicina, ma l’uomo grida ancora: “Andate via, Jesus mi salverà!”. Alla fine l’uomo annega. Una volta arrivato in Paradisco incontra Jesus e gli chiede: “Mio Signore, perché non mi hai salvato?”. E Jesus risponde: “Caspiterina, ti ho mandato tre barche!”.

Friday, December 15, 2006

Xmas lights

La Silicon Valley si è ormai riempita di graziosissime luminarie natalizie. Quasi tutti le case sono decorate... e in assenza di pini vengono illuminati gli altri alberi a disposizione nella zona! Però è piacevole girare di sera in centro o anche nei quartieri residenziali.
Sabato scorso siamo andati a visitare il Vasona Park, un parco vicino a Los Gatos dove è stato allestito un percorso di qualche km, da farsi in macchina, attraverso bellissime decorazioni luminose animate. Bambini che fanno a palle di neve, babbi Natale, navi pirata, dinosauri... ce n'era veramente di ogni! Pensate che per entrare nel parco c'era la coda fin dalla strada principale!

Monday, December 11, 2006

Non so se ridere o piangere

La signora Limoni (traduzione in italiano del suo cognome inglese), cioè la mia vicina di ufficio con la partner di nome Anne, è su una sedia a rotelle. No, non è stato un incidente. Le ossa del suo tallone sinistro si sono incrinate a causa del suo peso. Non sto scherzando. Dovrebbe camminare con le stampelle e non appoggiare mai il suo peso (=200 kg) sul piede sinistro, ma non ci riesce, quini ha optato per una sedia a rotelle.

Neutralizzato il timer della luce

Esasperati dal timer che spegne la luce ogni quarto d'ora se nessuno si muove (=si alza dalla sedia e cammina), io e il tecnico informatico abbiamo "neutralizzato" il sensore. E' bastato un ventilatore per ingannarlo.
E' paradossale pensare che alla fine un dispositivo pensato per risparmiare energia induce in realtà a consumare di più (l'elettricità per far funzionare il ventilatore). That's America!

Tuesday, December 05, 2006

Be American: get fat!

E' quello che mi hanno detto oggi al lunch meeting quando ho rifiutato la torta!

Monday, December 04, 2006

Foto di gruppo sulla baia

Come dicevo in questi giorni il tempo è bellissimo, così sabati siamo andati a fare un giro al di là del Golden Gate, da dove si può ammirare una splendida vista della baia e della City. La giornata è proseguita con una passeggiata a piedi nella foresta di Muir Wood, dove crescono i red wood, una varietà di sequoia a fusto più stretto ma più alto rispetto alle sequoie giganti. Per finire, avendo saltato il pranzo per sfruttare le poce ore di luce che l'inverno ci concede, pranzo/cena all'inglese alle ore 5.30pm in un ristorante lungo l'oceano.

Stasera ho fatto il presepio

Sentivo il bisogno di un segno religioso in mezzo alla miriade di messaggi profani e commerciali di cui l'America si sta riempiendo da qualche settimana a qualche parte. Oggi ho sentito anche il bisogno di andare a Messa, di ritrovare un minimo di spiritualità nel regno del materialismo. E' cominciato l'Avvento, ma molti qui probabilmente neppuro lo sanno.
Di certo non si può dire che da noi il Natale non sia una festa commerciale, però qui è peggio. Il significato religioso del Natale è stato completamente inghiottito da Santa Claus, dai pupazzi di neve e dai pini decorati... tra gli innumerevoli scaffali con addobbi natalizi dei grandi magazzini di San Francisco ho fatto molta fatica a trovare un presepio. Alla fine ne ho trovato uno made in China, scontato del 50%, si vede che nessuno lo comprava. Pecorelle neanche a parlarne, allora ho deciso di metterci gli orsi, sono più tipici del luogo.
E poi fa veramente uno strano effetto vedere gli alberi di Natale vicino alle palme, girare per una città addobbata per Natale sotto un sole splendente, con una giacchettina leggera e con gente che gira in infradito (non è che faccia così caldo, ma siamo in California... venerdì sera c'erano 6 gradi eppure al cinema c'erano delle ragazzine in infradito!). Lo scorso week-end, quando sono andato alla Death Valley, mentre guidavamo abbiamo trovato una stazione radio che trasmetteva solo canzoni di Natale: che strana sensazione girare nel deserto con "Silent night" come colonna sonora! In realtà è una questione culturale: il deserto non è poi un paesaggio così estraneo al Natale, in fondo Gesù è nato praticamente in mezzo al deserto.
Un'ultima chicca: oggi a San Francisco ho visto una vetrina Natalizia davvero carina, realizzata come appartamento privato di un graziosissimo micio in carne ed ossa, con tanto di divano su misura e tavolo con abat-jour e ciotola ripiena di cibo per gatti!

Friday, December 01, 2006

La Valle della Morte

La scorsa settimana ho sfruttato il long week-end del Giorno del Ringraziamento per andare a visitare la Death Valley. E' una delle meraviglie naturali più belle che abbia mai visto in vita mia. Quella che nella foto in alto sembra acqua, o neve quando la si vede dal vivo, in realtà è un'enorme distesa di sale. Per di più situata a -86 m sotto il livello del mare, il punto di elevazione più bassa nell'America del Nord. Il silenzio, la maestosità del panorama e il potere della natura sono impressionanti. Il paesaggio è estremamente vario: si passa dal deserto di sale alle dune di sabbia, a canyon scavati nella roccia dal vento e dalla poca piogga che cade qui, a montagne di più di 1000 metri da cui ammirare la valle.
Abbiamo persino avuto un incontro ravvicinato con un coyote, che è comparso a pochi metri da noi. Sarà perchè sono magro e non c'è molto da mangiare, ma è scappato il coyote.
La parte forse più bella dell'escursione, di cui però nessuna fotografia potrà mai rendere l'idea, è stato il tramonto e il cielo stellato che lo ha seguito. Non ho mai visto in vita mia un cielo così. Nessuna luce naturale a portata d'occhio. Costellazioni che sembravano disegnate, miriadi di stelle luminosissime sul firmamento. Almeno una decina di stelle cadenti. E' una vista indescrivibile.
Sarà perchè guardavamo le stelle anziché i cartelli, sarà che eravamo stanchi perchè la mattina ci eravamo alzati alle 4 per vedere l'alba nel deserto (bellissima anche l'alba ovviamente), fatto sta che nel tornare indietro abbiamo sbagliato strada e ci siamo trovati alle 10 di sera nel bel mezzo del deserto, a miglia e miglia da qualsiasi insediamento umano, su di una strada sterrata. Macchine incrociate: zero. Ovviamente nella valle della morte il cellulare non prende da nessuna parte.
Fortunatamente avevamo una buona cartina e soprattutto mezzo serbatoio di benzina, così siamo arrivati in albergo senza problemi dopo un tour nel deserto by night. Io continuavo a pensare: e se buchiamo? Beh, avevamo 6 bottigliette d'acqua, una banana... poi ci sarebbe toccato cominciare a dare la caccia al coyote!

Come ubriacarsi a scuola

Si chiama Wine Tasting Evening ed è organizzata dall'università come evento di marketing.
Praticamente ci si siede tutti nei divani della hall (e sì, qui al campus c'è una hall con i divanetti) e c'è una somelier che presenta 3 bottiglie di vino bianco e 3 bottiglie di vino rosso. Descrive un vino alla volta, raccontando con grande enfasi oratoria dove è prodotto, la sua storia, con quali cibi si abbina eccetera eccetera. Poi versa a tutti i partecipanti un bicchiere del vino presentato, invita tutti a degustare e a condividere le proprie sensazioni. E qui se ne sentono di tutti i colori... va bene che il vino californiano è di ottima qualità, però gli americani che fanno gli esperti di vini fanno proprio ridere. "Apple... questo vino sa di mela" "No no, raspberry!" Pear, strawberry, lemon, oak, pepper, butter (??), coffee (??) ne ho sentite di tutti i colori! Però il vino era buono e comunque con una persona che te lo descrive e lo sorseggia davanti a te emettendo deliranti sospiri di piacere è ancora più buono. L'organizzazione forniva anche dei deliziosi stuzzicchini per accompagnare la degustazione, però erano pur sempre le 7 di sera e sei bicchieri di vino a stomaco quasi vuoto sono davvero tanti per un inesperto bevitore come me... vi dirò solo che alla fine sono tornato alla mia scrivania e ho aspettato mezz'ora prima di tornare a casa perchè mi girava la testa! Senza accorgermene canticchiavo "La donna è mobile..." Nel frattempo è passato il preside della facoltà (anche lui ovviamente aveva partecipato all'evento, è marketing), bello rosso in faccia "Buono il wine tasting, eh?" e si è messo a canticchiare anche lui!
Conclusione: ma non sarebbe ora di cominciare a fare un po' di marketing anche al Politecnico?